lunedì 10 ottobre 2011

Altruismo o Egoismo?

Oggi è stata una giornata massacrante, sveglia alle 5.50, autobus alle 6.50 arrivo in ufficio alle 7.40 e poi via alle 16.20 per correre in ospedale dove mi aspettavano per un appuntamento per ciò che io credevo fosse una visita per la donazione del cordone ombelicale, ed invece trattavasi semplicemente di colloquio preliminare.
Come si svolge il tutto? Innanzitutto c'è da dire che bisogna informarsi se nell'ospedale dove si è deciso di partorire è prevista la donazione del cordone, sembrerà una questione banale ma purtroppo non tutte le strutture forniscono questo servizio.
Una volta appurata la possibilità di donazione nell'ospedale prescelto, si prende appuntamento con un'ostetrica che, tramite un semplice colloquio, inserisce una serie di informazioni in un modulo prestampato ed avvia la procedura.
L'ostetrica si occupa anche di fissare una data per un incontro con il medico trasfusionista, al quale bisognerà portare tutte le analisi fatte durante la gravidanza e che si occuperà di verificare che sia tutto nella norma, per poter poi  rilasciare un certificato di idoneità che dovrà essere consegnato all'ostetrica all'arrivo in sala parto.
In sala parto verranno fatti ulteriori accertamenti per confermare che non ci siano impedimenti all'effettuazione del prelievo, se tutto sarà nella norma si procederà al prelievo di una sacca di sangue che verrà prima trasportata al centro trasfusionale per i controlli di routine, e successivamente trasferita alla sede dell'ADISCO (Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale).
Si potrebbe pensare che arrivati a questo punto l'avventura della donazione sia giunta al termine, ma non è così! prima di mettere a disposizione la famigerata sacca di sangue devono passare almeno 6 mesi alla scadenza dei quali si verrà contattati per essere informati se la donazione è andata o meno a buon fine.

Perchè donare il cordone? beh, penso che sia importante primo per la ricerca, secondo perchè potrebbe sempre tornare utile e terzo, ma non meno importante, perchè si rischia di riuscire ad aiutare qualcuno che ne ha bisogno.
Augurandosi di non dover mai ricorrere all'utilizzo delle cellule staminali del cordone ombelicale, la cosa interessante da sottolineare, per me, è la seguente: se si decide di donare il sangue del cordone e - speriamo mai - un domani se ne dovesse aver bisogno, nella banca di conservazione effettueranno prima una ricerca per verificare che sia ancora disponibile la propria sacca, e nel 95% dei casi si ritrova proprio quella, altrimenti si procederà a cercarne una compatibile.
Io trovo che questo sia fantastico perchè permette di mettere a disposizione una possibilità non solo per noi e i nostri cari, ma per chiunque abbia le caratteristiche per usufruire del nostro dono.

Edit:
c'è da dire che tutto questo avviene gratuitamente, mentre se ci rivolgessimo ad una banca privata il tutto costerebbe circa 2.000€.

1 commento:

chiara.bc ha detto...

Alla mia prima gravidanza mi ero informata anch'io per effettuare la donazione, ma la procedura era ancora in fase "sperimentale" e abbiamo lasciato perdere (avremmo dovuto occuparci noi di fornire il kit per la raccolta e andare a fare la consegna della sacca dopo il parto, tra l'altro non nella mia cità... ti lascio immaginare!).
Sono felice di leggere che le cose sono evolute nel frattempo e che si dia modo di aiutare anche altre persone (te lo dice una donatrice di sangue e di midollo). Brava!