giovedì 20 ottobre 2011

Considerazioni

Cosa ci spinge a frequentare persone che non ci interessano minimamente?
Come succede che rimaniamo incastrati in rapporti poveri e miseri, con i quali non diamo e non riceviamo niente di buono?
Perchè ci si ostina a frequentarsi in questi casi?
Non sarebbe più onesto lasciarsi andare?

Non sono brava a far finta di tollerare persone che in realtà mi infastidiscono, a lungo andare rischio di diventare totalmente indifferente o terribilmente antipatica.

Edit:
Che poi, come dicono alcuni, ci ripenso come i cornuti.
Ma chi me lo fa fare di avvelenarmi l'anima e la mente pensando a quella gente li, quella di cui sopra. Non ne vale proprio la pena, il problema è che oggi me la son scampata non andando al lavoro a causa (grazie?) al nubifragio che ha colpito Roma.
Quindi dovrei limitarmi a godere di questa giornata libera, senza dar peso alle parole stupide e vuote che sento ripetere ogni giorno e che - fortunatamente - ascolterò ancora per ben poco.

lunedì 10 ottobre 2011

Altruismo o Egoismo?

Oggi è stata una giornata massacrante, sveglia alle 5.50, autobus alle 6.50 arrivo in ufficio alle 7.40 e poi via alle 16.20 per correre in ospedale dove mi aspettavano per un appuntamento per ciò che io credevo fosse una visita per la donazione del cordone ombelicale, ed invece trattavasi semplicemente di colloquio preliminare.
Come si svolge il tutto? Innanzitutto c'è da dire che bisogna informarsi se nell'ospedale dove si è deciso di partorire è prevista la donazione del cordone, sembrerà una questione banale ma purtroppo non tutte le strutture forniscono questo servizio.
Una volta appurata la possibilità di donazione nell'ospedale prescelto, si prende appuntamento con un'ostetrica che, tramite un semplice colloquio, inserisce una serie di informazioni in un modulo prestampato ed avvia la procedura.
L'ostetrica si occupa anche di fissare una data per un incontro con il medico trasfusionista, al quale bisognerà portare tutte le analisi fatte durante la gravidanza e che si occuperà di verificare che sia tutto nella norma, per poter poi  rilasciare un certificato di idoneità che dovrà essere consegnato all'ostetrica all'arrivo in sala parto.
In sala parto verranno fatti ulteriori accertamenti per confermare che non ci siano impedimenti all'effettuazione del prelievo, se tutto sarà nella norma si procederà al prelievo di una sacca di sangue che verrà prima trasportata al centro trasfusionale per i controlli di routine, e successivamente trasferita alla sede dell'ADISCO (Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale).
Si potrebbe pensare che arrivati a questo punto l'avventura della donazione sia giunta al termine, ma non è così! prima di mettere a disposizione la famigerata sacca di sangue devono passare almeno 6 mesi alla scadenza dei quali si verrà contattati per essere informati se la donazione è andata o meno a buon fine.

Perchè donare il cordone? beh, penso che sia importante primo per la ricerca, secondo perchè potrebbe sempre tornare utile e terzo, ma non meno importante, perchè si rischia di riuscire ad aiutare qualcuno che ne ha bisogno.
Augurandosi di non dover mai ricorrere all'utilizzo delle cellule staminali del cordone ombelicale, la cosa interessante da sottolineare, per me, è la seguente: se si decide di donare il sangue del cordone e - speriamo mai - un domani se ne dovesse aver bisogno, nella banca di conservazione effettueranno prima una ricerca per verificare che sia ancora disponibile la propria sacca, e nel 95% dei casi si ritrova proprio quella, altrimenti si procederà a cercarne una compatibile.
Io trovo che questo sia fantastico perchè permette di mettere a disposizione una possibilità non solo per noi e i nostri cari, ma per chiunque abbia le caratteristiche per usufruire del nostro dono.

Edit:
c'è da dire che tutto questo avviene gratuitamente, mentre se ci rivolgessimo ad una banca privata il tutto costerebbe circa 2.000€.

sabato 8 ottobre 2011

Autoproduzione

Durante il mio pomeriggio in solitaria di ieri, dopo aver letto questo post qui, mi son messa a cercare su internet come fare il sapone in casa... da li son finita a video su l'autoproduzione della qualunque.
Innanzi tutto resto stupefatta dal numero incredibile di persone che si dilettano, e non solo, nell'autoproduzione di saponi, detersivi, deodoranti e robe varie. Io mi sento un'idiota perchè penso che non riuscirei mai ad ottenere un risultato soddisfacente se solo provassi.
Ebbene, tralasciando la produzione del sapone, per il quale serve la soda caustica ed al momento non mi sembra il caso di maneggiarla, ho deciso di provare ad autoprodurre detersivo per i piatti (sembra sia semplicissimo) e deodorante (non sono mai soddisfatta dei deodoranti in commercio).
_Ok, ho solo preso la decisione non so ancora quando il pensiero si trasformerà in azione_
Avrò passato buone tre ore saltando di link, in link, tra l'altro ho visto tutte e sei le puntate di "la mia vita ad impatto zero" una rubrica ecologica della Maugeri all'interno di un programma presentato da Zanardi su Rai3, per tre mesi la Maugeri ha seguito una serie di accortezze per vivere la sua vita in maniera più ecologica e da li ho scoperto, beata ignoranza, la possibilità di autocostruirsi una compostiera da tenere sul balcone o nel giardino.
In particolare ho scoperto questo blog qui veramente interessante e pieno di spunti e consigli, nonchè quest'altro blog qua, consigliatomi per avvicinarmi a tutto ciò che gravita intorno alla questione 'autoproduzione'.
Al momento sono gasatissima e sto cercando di informarmi il più possibile su tutto ciò che riguarda autoproduzione per consumare, inquinare ed impattare il meno possibile sull'ambiente.

lunedì 3 ottobre 2011

Post-it

Ebbene si, lo ammetto, è a causa sua se sto scrivendo questo post, perchè come dice lei è veramente triste vedere questi blog abbandonati e poi ripresi e poi di nuovo abbandonati. Che mi sembra di essere un medico con un defibrillatore che cerca di far rivivere un corpo ormai morto ma che in fondo non si rassegna, anche se oramai sà che non c'è più niente da fare.
Ci ho pensato molto in questi mesi, ho pensato alle cose da scrivere, alle cose da ricordare, alle cose da non dimenticare ma poi la stanchezza, la pigrizia, la mancanza di parole giuste e belle e piene mi ha sopraffatto ed ho mollato.
Questo doveva essere un posto in cui annotare tante belle cose, dalle ricette ai piccoli lavori a maglia, alle sperimentazioni con la macchina da cucire e appunti di vita da non dimenticare... eppure, come al solito, ho lasciato che si appassisse come la piantina sulla mia scrivania, che poverina è morta, anzi forse c'è ancora il bulbo sotto tutta quella terra che continuo ad annaffiare, solo che si è stancato di crescere probabilmente.
Ed anche oggi avevo questa voglia di scrivere due righe, del tipo: "è stato un periodo particolarmente stressante, in cui non mi sono fermata un attimo, mi son sentita travolta da mille eventi ed il tempo m'è sfuggito di mano, ogni volta che ho due minuti liberi avrei tanta voglia di fissare le parole su una pagina bianca ma ho come l'impressione che non siano mai le parole giuste, che ci sia sempre qualcosa di sbagliato nel modo in cui le butto giù e sempre qualcosa di troppo arzigogolato che rende il concetto incomprensibile" ed avevo voglia di scrivere anche qualcosa del tipo "sto vivendo l'esperienza più bella della mia vita, sentire il suo corpicino che si muove nella mia pancia, vedere i suoi movimenti ormai evidenti anche agli occhi altrui, immaginare come sarà la mia nuova vita con lui, accettare l'idea che non sarò mai più la stessa, che tutto cambierà e che la mia vita verrà inevitabilmente stravolta. Progettare cambiamenti per il suo arrivo, farsi travolgere da ansie e scaricarle con dei pianti assurdi. Iniziare il corso pre-nascita, avere le settimane scandite da visite, controlli, appuntamenti, incontri con vari amici/parenti che non vedono l'ora di liberarsi di seggioloni, seggiolini, passeggini, cullette e chi più ne ha più ne metta".

Ecco, più o meno erano queste le cose che avrei voluto scrivere, insieme a mille altre legate ai vari stati d'animo.. ed è un peccato, perchè è vero che tante cose si dimenticano, soprattutto le sensazioni legate ai singoli momenti.
Certo è che non dimenticherò mai ciò che si prova nel sentirlo scalciare e muoversi e nuotare dentro la mia pancia.